Mamoiada ai suoi cari concittadini
caduti e dispersi di tutte le guerre
-Non ci sono mai state un buona guerra e una cattiva pace. (B. Franklin)
-La guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri. (G. Santayana)
-Nessuna civiltà potrà essere considerata tale se cercherà di prevalere sulle altre. (M. Gandhi)
-La violenza non è forza ma debolezza. (B. Croce)
-Non pensate mai che la guerra, per quanto necessaria o giustificata, non sia un crimine. (E. Hemingway)
-La religione non deve mai essere utilizzata come motivo di conflitto. Cristiani e musulmani, insieme con i credenti di ogni religione, sono chiamati a ripudiare la violenza per costruire un’umanità amante della vita, che si sviluppi nella giustizia e nella solidarietà. (Giovanni Paolo II)
Il monumento ai caduti e dispersi di tutte le guerre in P.zza San Sebastiano (opera dell’artista T. Loi)
Elenco dei caduti e dispersi in guerra
Ballore Cosimo Barone Luigi Beccone Salvatore (capor.) Bindinelli Francesco Caddette Francesco Cadinu Antonio Cadinu Basilio Cadinu Francesco Cadinu Salvatore Canneddu Agostino Canneddu Amato Canneddu Angelo Canova Angelo Canova Francesco Cardenia Giovanni Antonio Chisu Salvatore Contu Antonio (Capo.) Corrias Giovanni Antonio Crisponi Francesco Crisponi Giuseppe Daga Michele (Caporale) Debuggias Francesco Luigi Debuggias Francesco Deiana Giovanni Deiana Sisinnio Dessolis Giovanni Dessolis Salvatore Dessolis Serafino Doneddu Graziano (Cap. Magg.) Gaia Diego Galante Giuseppe Ganu Francesco Giovoni Giuseppe Gregu Francesco Gungui Antonio Gungui Diego Gungui Gesuino Gungui Salvatore di Antonio |
Gungui Salvatore di Giovanni Ladu Giovanni Lai Giuseppe Malli Albino (Capit.) Mameli Giov. Antonio (G. Finanza) Mele Francesco Melis Antonio Melis Giovanni Antonio Meloni Francesco Meloni Giuseppe Mercuriu Antonio Mercuriu Francesco Morelli Antonio Muggittu Antonio Mulargiu Salvatore Mureddu Giuseppe Nieddu Cosimo Pala Efisio Puggioni Francesco (Serg.) Santus Pietro Satta Cosimo Satta Giustino (Serg. Magg.) Satta Salvatore Sedda Antonio Sileo Francesco Sini Giuseppe Soddu Francesco Soddu Giovanni Tessuti Ferdinando Tessuti Pietro Tolu Giovanni Turudda Antonio (Capor.) Uberto Giovanni Antonio Uberto Pietro Uranu Giovanni Verrina Antonio Zanzu Antonio Zoppeddu Salvatore (Brig.) |
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Nonostante la storia dell’uomo sia millenaria, l’umanità non sembra aver attraversato nessun periodo prolungato senza guerre. La guerra, con i suoi orrori e le sue crudeltà, sembra appartenere al patrimonio genetico della specie umana.
E’ un poema sulla guerra, quella fra Greci e Troiani, il primo grande libro della civiltà occidentale, l’Iliade, e anche oggi, che abbiamo ormai superato la boa del terzo millennio, la guerra divampa in varie parti del globo, guerre fra nazioni, ma anche guerre civili, interne ai singoli stati. Eppure l’aspirazione alla pace fa ugualmente parte dei sogni dell’uomo, tanto che il massimo filosofo della modernità, Immanuel Kant, dedicò un volumetto importante allo studio delle condizioni che avrebbero condotto alla pace perpetua.
Perché allora l’uomo vuole il bene e fa il male? Perché la storia umana è un succedersi ininterrotto di atrocità, un “immenso mattatoio”, secondo la definizione datane da Hegel nella sua Filosofia della storia? Perché la guerra? Freud, il padre della psicanalisi, rispose a quest’ultima domanda affermando che nell’uomo c’é un’ineliminabile spinta aggressiva e distruttiva, che solo l’incessante processo di civilizzazione può tentare di tenere a bada.
Ma la guerra, questo “duello su vasta scala per costringere l’avversario a piegarsi alla propria volontà” (Von Clausewitz), riconosce ragioni supplementari di carattere economico e ideologico. Gli uomini entrano costantemente in conflitto, a causa di interessi e di visioni del mondo contrapposte e, almeno in apparenza, inconciliabili.
E, ritornando nell’ambito della psicologia, possono affacciarsi alla ribalta della Storia, favoriti da un preciso contesto economico e culturale, uomini animati da una volontà di potenza distruttiva, dalla personalità gravemente disturbata, capaci di convincere le masse della giustezza dei loro propositi. Di personaggi sanguinari e affascinanti allo stesso tempo, ne incrociamo di continuo, sfogliando qualsiasi manuale di Storia: Caligola, Nerone, Gengis Khan, Tamerlano, Hitler, Stalin…
E, spiace ammetterlo, per un imperscrutabile mistero della natura umana persino persone colte e capaci di affetto autentico nei confronti dei propri familiari e della cerchia degli amici, riescono a macchiarsi di crimini infami nei confronti dell’umanità. E’ il caso, per esempio, di molti gerarchi nazisti, affabili nella quotidianità, che leggevano buoni libri e ascoltavano buona musica, capaci poi di pianificare freddamente lo sterminio di esseri umani innocenti. La guerra è diventata ormai nella coscienza evoluta, uno strumento obsoleto nella risoluzione dei conflitti. La speranza di tutti va riposta nella costruzione di una seria Società delle Nazioni, giudice super partes, che abbia l’autorevolezza e la forza di dirimere le contese in nome di leggi e di regole chiare, stipulate in precedenza. Qualcosa che assomigli all’Onu di oggi, ma molto riveduta e corretta, più giusta ed efficiente, più severa con i potenti e i prepotenti, più caritatevole e tempestiva con i deboli e gli indifesi; così com’è forse è meglio che chiuda bottega.
La pace e non la guerra è ciò di cui noi e le generazioni future abbiamo bisogno. Il bel monumento di Piazza San Sebastiano nel nostro paese reca la scritta “ai caduti di tutte le guerre”, in questa pagina sarebbe stato giusto aggiungere anche l’elenco dei morti per le altre “guerre” combattute in nome dell’odio, della vendetta e della stupidità umana. E storia ci insegna che non c’è mai stato e mai ci sarà un vincitore con quella mentalità. Guerre assurde, fratricide che hanno insanguinato il nostro paese e segnato la nostra memoria. Il rispetto della vita, il dialogo, il ragionamento della mente e del cuore sono la sola linfa che fa crescere il maestoso albero della vita.
Che rimanga sempre tra noi il seme della pace, che metta radici robuste e profonde. Parta l’esempio dalle famiglie, dalla scuola: se seminiamo ogni giorno quel grano, potremo nutrirci per sempre di quel pane. Mai più le campane di Santa Maria rintocchino per morti violente, mai più lacrime versi una sposa, mai più una madre pianga i figli ammazzati.
…PAHE IN TERRA A SOS OMINES DE BONA VOLONTADE,
AUGURIOS MAMUJADA PRO UNA VIDA LONGA E SERENA
CONTRIBUTI AI CADUTI E COMBATTENTI
Combattenti Guerre d’Indipendenza 1848-1870 -clicca
Cerimonia inaugurazione lapide Deceduti nelle Guerre (Anno 1966)-clicca
Soldati della Guerra 1915-18 – reduci, dispersi, morti (alunni del M.tro Crisponi)-clicca
Foto gruppo mamoiadini in istruzione a Cagliari – 1916 (clicca)
Daga Michele – contributo parenti (clicca)
Bindinelli Francesco – contributo parenti (clicca)
Malli Albino – contributo parenti (clicca)