Veduta di Mamoiada
L’abitato
L’abitato si sviluppa in un leggero declivio, quasi impercettibile, che ha le sue punte estreme a Sa hosta e a Maramele. Due grandi arterie tagliano il centro storico: orizzontalmente col corso Vittorio Emanuele III, verticalmente con la via Mannu, che si intersecano in piazza Santa Croce. La galoppante espansione edilizia di questi ultimi tempi ha oltrepassato la vecchia periferia, invadendo gli orti circostanti, i pubblici abbeveratoi, tutti gli spazi dove una volta erano le aie (sas arjolas), e i recinti per il bestiame (sos aggorros). Si costruisce a Bacarru, s’Eredadu, sa ‘e Carrai, sa ‘e Mazzozzo, Terra Hihos, Boeli, Moddore, Perruncu.
Piazza Santa Rughe è il cuore del paese: vi si affaccia il palazzo municipale, vi si fermano le corriere, è il palco naturale per tutte le manifestazioni carnevalesche, è punto di incontro molto frequentato, specialmente nel periodo estivo quando i due bar della piazza possono occupare con le sedie lo spazio necessario per agevolare la sosta dei numerosi clienti. Negli anni ‘70 fu costruito per tutti gli sportivi un regolamentare campo di calcio, dove la squadra locale disputa onoratamente le partite anche di 1a categoria. In regione Boeli vi è l’area destinata alle attività industriali e commerciali, nonché uno spazio di verde pubblico attrezzato di giochi. L’area verde più grande è a sa ‘e Carrai. Nel rione Santu Sustianu hanno sede la Scuola Media Statale e la Scuola Elementare, che, con la Scuola Materna Comunale (in altro rione), formano un istituto comprensivo o “verticalizzato”, con un’unica presidenza didattica, come da recenti disposizioni ministeriali. Nella stessa piazza i venditori ambulanti sistemano settimanalmente bancarelle e mercanzie.
I rioni prendono nome dalle chiese, ma la toponomastica segnala anche Sa Pratha Manna, Sa Pratha ‘e Daga, Su Puthieddu, Su Tremene, S’Istrampu, in tempi odierni Sa Cantina, sa’e Livio e tante altre. Le case moderne evidenziano eccezionale gusto architettonico e farebbero bella figura anche nelle grandi città. In ogni casa, per ornamento di cortili, terrazze e verande, si coltivano e vi crescono, meravigliose per grandezza, varietà, colore e profumo, le ortensie.
Attualmente risultano residenti in paese circa 2700 persone. Ogni mattina un gran numero di lavoratori si reca nel vicino capoluogo impegnandosi puntualmente nei vari settori delle attività pubbliche o private.
Funzionano bene Enti ed Associazioni come la Pro-Loco, la Biblioteca Comunale, la Croce Verde, l’Associazione del volontariato, la Consulta giovanile, la sezione dell’Avis, l’Associazione folk Atzeni-Beccoi e la società sportiva Folgore.
Al forestiero che vi capita anche in frettoloso transito il paese si presenta accogliente, pulito, ordinato. A Mamoiada si va volentieri, ci si ferma con piacere, si riparte con rimpianto, col desiderio e il proposito di ritornarci. La salubrità del clima, la generosa ospitalità degli abitanti garantiscono un soggiorno sereno e felice in tutte le stagioni. L’ospitalità è spontanea, connaturata, non condizionata. Al forestiero che non può trattenersi viene offerta almeno qualche “ridotta” dell’ottimo vino locale; se può sostare, lo ospitano in casa dove col “cannonau” riceve a sazietà cibi genuini e dolci speciali. Il mamoiadino è laborioso e sa adattarsi, secondo le circostanze, a lavori diversi. Non è raro l’operaio che sa fare il muratore, il vignaiolo, l’ortolano, l’allevatore, l’elettricista. Qui la gratitudine è di casa: se ricevono un favore, lo ricompensano in misura piena e traboccante.
LINGUA, STORIA, PATRIMONIO ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO
LA PIETRA DI BOELI – Sa Perda Pintà
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I TOPONIMI – L’affascinante e multiforme toponomastica
I MURALES nel Comune
ASSETTO URBANISTICO IN 50 ANNI
Bibliografia su Mamoiada
I ciliegi più grandi del territorio
The Village and it surrounding area, brief history, Archaeological heritage,
fairs and festivals
The village of Mamoiada (translated by Maria Sella)